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Il linguaggio dei gatti

pubblicato il 08/08/2018
Il linguaggio dei gatti
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Quante volte guardando il vostro gatto avete pensato: gli manca solo la parola! Ebbene, non sarà certo con la parola ma sicuramente il vostro gatto – come tutti – ha un linguaggio preciso e codificato che bisogna solo imparare a conoscere e capire e la cui conoscenza migliorerà di gran lunga il vostro rapporto con lui.

Fusa, miagolii, soffi, grida, gemiti: il vocabolario dei gatti è ampio ed estremamente variegato, ognuna di queste manifestazione sonore ha una sua fonte ed un suo significato. Sapete decodificare il linguaggio del vostro gatto?

Attenti, però, il gatto si esprime attraverso tutto il corpo: le orecchie, la bocca, gli occhi, la coda, il manto.

Quello di rizzare il pelo, per esempio, è un gesto abbastanza frequente con cui il gatto reagisce alle aggressioni o si contrappone ad un rivale della stessa specie. Si tratta di un atteggiamento che può essere anche solo dimostrativo e che solitamente è unito all’emissione di un “soffio” ringhioso e all’esibizione delle unghie.

Altro suono conosciutissimo del linguaggio del gatto è senza dubbio quello delle fusa che ci dicono che il gatto è tranquillo, rilassato e contento. Tuttavia, secondo studi recenti, le fusa vogliono manifestare anche il senso di gratitudine che i gatti provano nei confronti di colui che si prende cura di loro.

Vi è mai capitato durante una disputa fra gatti di udire brontolii e gorgoglii, ecco questi sono il classico esempio di messaggi ostili diretti al suo avversario, che diventano quasi un fischio nel momento in cui il gatto passa all’attacco.

Come non ricordare poi il “canto” della gatta nella stagione degli amori che è caratterizzato da miagolii intensi, insistenti e acuti, percepibili anche a grandi distanze, con cui la femmina chiama il maschio e dichiara la sua disponibilità all’accoppiamento.

Proverbiali i soffi dei gatti che producono un suono molto simile a quello di un serpente arrabbiato e che emettono quando si vengono a trovare in una situazione pericolosa, o più semplicemente quando si tenta di far fare loro qualcosa che non vogliono.

Risulta, dunque, chiarissimo che il gatto utilizza la voce per comunicare con il suo padrone. Tuttavia, questo è solo uno dei tanti mezzi di comunicazione di cui i gatti sono stati dotati dalla natura. L’esempio del pelo che si rizza è uno ma anche la postura durante il momento del pasto piuttosto che graffiare mobili o poltrone o divani sono momenti di comunicazione efficace del gatto.

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